I dolci piemontesi che un vero goloso non può non conoscere

di cinziaR


Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di DonnaClick! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

[dcgallery code=’fotogallery.donnaclick.it_post_363599′]

Il Piemonte è ricchissimo di tradizioni culinarie d’eccellenza, rinomate e riconosciute in tutta Italia e nel mondo. Di questa tradizione fanno parte molti squisiti dolci piemontesi che un vero goloso non può non conoscere!

Si va dalle torte tipiche piemontesi ai biscotti piemontesi, fino alle le praline di cioccolato incartate come una caramella, ai gianduiotti, ai baci di dama e a tanti altri dolci tipici piemontesi!

Il Bonet è una torta tipica del piemonte e non è altro che un tipico budino ma “ben rinforzato”! Si tratta di un dolce piemontese al cucchiaio che viene fatto con uova, zucchero, cacao, latte e liquore. Nella ricetta originale veniva usato il Fernet, bevuto di solito a fine pasto, ma poi è stato sostituito dal rum e amaretti secchi.
Ma perchè il Bonet, anticamente, venne chiamato proprio così? “Bonet” – pronunciato alla piemontese bunet – significa “cappello” perchè, così come il cappello era l’ultima cosa ad essere indossata uscendo da un ristorante o da casa, questo budino era l’ultima pietanza per chiudere in bellezza un pasto abbondante!

Ricordate la pralina al cioccolato di forma rotonda e col cuore di nocciola? Si tratta di un tipico cioccolatino piemontese: il Cri-cri! La superficie di questa pralina è rivestita da bianca mompariglia, ovvero piccolissime sfere di zucchero. Sembra quasi un cioccolatino travestito da caramella perchè tradizionalmente viene avvolto con carte colorate e luccicanti.

Con l’arrivo del cioccolato “industriale” ci fu per qualche anno un rallentamento della sua produzione, ma oggi il Cri-cri è stato riportato in auge come dolcetto artigianale.

E se vi steste chiedendo quali sono quei biscotti piemontesi brutti ma buoni che avevate assaggiato in quel viaggio in Piemonte e di cui avete scordato il nome, probabilmente si trattava dei Bicciolani!

Questi particolari biscotti secchi, originari della zona di Vercelli, sono preparati con ingredienti semplici della tradizione popolare: farina, burro, zucchero, uova e fecola di patate. Si aggiungono poi tante spezie: chiodi di garofano, cannella, noce moscata e coriandolo che gli conferiscono il gusto che li contraddistingue. I Bicciolani sono mangiati solitamente a fine pasto, accompagnati da un amaro o un vino dolce.

Nella lista dei brutti ma buoni ci sono anche le paste di Meliga cioè dei frollini a forma di ciambella fatti con farina di mais nella zona di Cuneo, dove il mais viene detto ‘melia’ o ‘meliga’.

Quanti di noi sapevano che si trattasse di un tipico biscotto piemontese? Ebbene, gli amatissimi krumiri sono biscotti originari proprio della zona di Casale Monferrato; nati nel 1878 dall’idea del pasticciere Domenico Rossi, i krumiri sono tra i prodotti agroalimentari della tradizione regionale d’eccellenza piemontese. La ricetta originale è top secret, ma si conosce la ricetta casalinga dei krumiri piemontesi che prevede farina, zucchero, burro, uova e vaniglia per aromatizzarli.

E come non citare poi le bignole? Si tratta di deliziosi bignè tondeggianti ripieni di crema pasticcera e ricoperti di glassa colorata. Questo tipico pasticcino piemontese è da sempre sulle tavole dei piemontesi in chiusura di un pasto domenicale in famiglia.

Anche i Baci di dama sono dolci piemontesi famosissimi. Nati a Tortona nel 1800, erano originariamente prodotti con le nocciole piemontesi e amatissimi dai reali del tempo.

Il motivo per cui sono chiamati così? Per la loro forma, fatta da due calotte di pasta unite dal cioccolato, che ricorda due labbra che si baciano. Che cosa c’è di più romantico e dolce?

Dalla stessa categoria

Lascia un commento

Correlati Categoria