Cucina, i 5 errori più comuni da non fare con i frutti di bosco

di cinziaR


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Sono buonissimi, pieni di antiossidanti e vitamine ed hanno anche acquistato il titolo di super-cibo! Sono i frutti di bosco, considerati frutti dalle proprietà miracolose. Ma conosciamo davvero bene questi frutti e sappiamo come consumarli nel migliore dei modi? In cucina, infatti, con i frutti di bosco, commettiamo alcuni errori comuni da non fare. Scopriamoli!

Errore n. 1: acquistare sempre gli stessi frutti di bosco

Fragole e lamponi ok, ma quanti di noi hanno comprato o provato frutti come le fragoline di bosco, i ribes bianchi, neri e rossi, uva spina, more, sambuco, glencoe, tayberry, tumelberry, boyseeberry?

Esistono tantissime poi varietà di frutti di bosco che, come ad esempio i mirtilli, da soli contano più di 130 specie diverse. Alcune specie sono più difficili da reperire nei normali supermercati, ma si possono invece trovare in quei negozietti esotici che riservano alle volte interessanti sorprese. Ultimamente, inoltre, sono stati inseriti nella categoria dei frutti di bosco anche i gelsi, le visciole e i corbezzoli.

Errore n. 2: lavare troppo (o troppo poco) i frutti di bosco

Considerato che i frutti di bosco sono in larghissima parte un prodotto di importazione (il maggiore produttore è il Canada), non sempre purtroppo c’è un controllo diretto sulle loro modalità di coltivazione ed irrigazione. Tempo fa vi furono dei casi di Epatite A, contratta proprio consumando questo frutto che era stato irrigato con acqua contaminata.

Come si lavano quindi correttamente i frutti di bosco, per far sì che non vadano perse tutte le sostanze nutritive ed assicurarsi contemporaneamente un’igiene massima? Soprattutto se freschi, l’ideale è immergere i frutti di bosco per qualche minuto in una bacinella con due parti di acqua fredda e una di amuchina senza togliere il picciolo. Successivamente i frutti di bosco andranno asciugati bene con un panno pulito. Controllate che non ci siano muffe attaccate al frutto, che eventualmente rimuoverete con il coltello. Se sono surgelati, invece, è meglio consumare i frutti di bosco solo se cotti.

Errore n. 3: non sperimentare i frutti di bosco nelle ricette salate

Chi l’ha detto che i frutti di bosco possono essere utilizzati solo per fare i dolci? Esistono mille ricette, oltre quelle di torte e dessert, di squisite salse ai frutti bosco, ottime per accompagnare carni e pesci. Ad esempio, la salsa di mirtilli è un’interessante intingolo che accompagna perfettamente carni bianche come selvaggina, pollo, tacchino, arrosto, roast-beef, il cui sapore viene esaltato proprio dalle fragranze di frutti di bosco.
Come si prepara la salsa di mirtilli?
E’ molto semplice: basta cuocere i mirtilli per pochi minuti con un poco di zucchero e qualche goccia di limone fino a quando diventa densa, et voilà, ecco la vostra salsa di mirtilli per i piatti salati. Anche con i lamponi si può fare una salsa da provare, per esempio, come accompagnamento di pesce arrostito alla brace, oppure, per “laccare” durante la doratura in forno carni bianche di selvaggina come anatra, fagiano o quaglia.

Ancora, more e mirtilli freschi si possono servire insieme a formaggi erborinati e salumi stagionati, come alternativa o in aggiunta alle solite marmellate e miele.

Errore n. 4: preferire solo i frutti di bosco più dolci

Non tutti i frutti di bosco sono dolci, anzi, si può dire che il loro sapore principale è proprio l’acidulo. Ogni frutto ha il suo grado di acidità, a seconda della specie e della maturazione. Acidità e dolcezza si bilanciano a seconda del tipo di frutto.

Ad esempio, il ribes ha un’acidità piuttosto spiccata e questa sua caratteristica, che lo rende meno appetibile di altri frutti di bosco freschi, è anche ciò che lo rende molto indicato in pasticceria. Il ribes, infatti, è un frutto che troviamo in torte e pasticcini ricchi di crema dolce perchè l’acidità del ribes è ottima per spezzarne la troppa dolcezza e armonizzarne il sapore complessivo del dessert.

L‘uva spina, che in Italia si consuma molto poco, essendo un frutto di origini indiane, è un frutto totalmente privo di acidità. Si consuma infatti così com’è oppure nelle bevande e nei succhi e ha tantissime proprietà nutritive.

Errore n. 5: utilizzare solo frutti di bosco surgelati e mangiarli a crudo

I frutti di bosco non sempre si possono reperire freschi, si sa. Ma quanto quelli surgelati sono ugualmente nutrienti e sicuri?

Facendo riferimento alla contaminazione del virus Epatite A del 2013, questa si presentò in frutti di bosco surgelati proprio perchè importati.

Con la crioconservazione, infatti, virus e batteri non vengono sempre abbattuti poichè riescono a resistere fino a -20° C. Così, una volta scongelati, il germe dei frutti di bosco, se presente, resta attivo e nemmeno l’amuchina può eliminarlo, come invece fa la cottura.

Oggi le autorità sulla sicurezza alimentare hanno tranquillizzato gli acquirenti in merito a questo spiacevole episodio, ma sappiamo che un’attenzione in più non fa mai male. Per cui, se volete preparare spremute di frutti di bosco, frullati, sorbetti e yogurt con i frutti di bosco, è consigliabile non utilizzare quelli surgelati ma solo quelli freschi.

I frutti di bosco freschi nazionali, invece, sono prodotti in condizioni igieniche sicure per cui risultano perfettamente consumabili a crudo.

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